venerdì 29 agosto 2008

Una strada al tramonto

Beh, della multa abbiamo già scritto. E lasciamo perdere, che stamattina dobbiamo andarla a pagare... Comunque per il tempo in cui, ignari, siamo stati tranquilli nella spiaggetta di Trapani, siamo stati molto bene. Uno spazio recuperato dalla spazzatura e dagli scarichi, che ora è diventato un posto tranquillo in centro città in cui prendere il sole e fare il bagno. Ci sono sempre strane storie nelle città, e a Trapani ad esempio c'è questa della spiaggia di cui ci si era scordati e in cui si scaricava, oppure quella del Bastione dell'Impossibile, recuperato in occasione dell'America's Cup letteralmente coperto, praticamente sepolto, da case. E sì che è un bastione, quindi non così piccolo e invisibile!
Per il pomeriggio di mercoledì, poi, avevamo pensato di fare un salto a Segesta e poi Mozia, quest'ultima nel tardo pomeriggio, così come ci era stato consigliato. Ma la sorpresa dell'auto e la passeggiata fino da Genna (dall'altra parte di Trapani, praticamente) per recuperare la macchina, ci hanno fatto perdere tempo, quindi Segesta è stata spostata a oggi pomeriggio (se Dio, e i vigili trapanesi che mi sembrano essere più potenti a sto punto!, vogliono). Dopo il pranzo a base di ostriche, come da post precedente, quindi, ci siamo diretti verso Mozia.

Allora, prima i lati negativi, rapidi da dire ma comunque fastidiosi. L'isola è privata, quindi i proprietari possono applicare un po' le tariffe e i metodi che pare a loro. Da qui i 5 € per la barca che porta all'isola (vabbè, ok, a Venezia il vaporetto costa ben di più, mettiamola così), e i 9 € di ingresso per visitare il luogo e il museo (un tempo i biglietti erano separati, ora tutt'uno)... L'isola è una riserva di rovinassi, diciamo così. Poco rispettoso magari, ma di sicuro rende l'idea! In ogni angolo ci sono resti delle fortificazioni e delle abitazioni fenice mischiati a coltivazioni di viti e costruzioni dei proprietari attuali. Ma ciò che di sicuro mi ha più affascinato è stato la strada punica. In pratica i fenici (ma non erano i punici?... mmmh...) che stavano sull'isola, avevano un posto quasi con una naturale fortificazione: un'isola, quindi impossibile da raggiungere a piedi, ma con l'acqua troppo bassa per poter essere superata in nave (è all'interno di una laguna, in cui ora c'è una salina). Nell'acqua bassa, però, gli abitanti hanno costruito una strada che collegava Mozia alla "terraferma": con un terrapieno hanno infatti rialzato il livello del fondale fino a sopra l'acqua, in modo da creare una strada abbastanza larga da far passare due carri affiancati. Una strada a doppio senso insomma. Ora questa strada è sotto l'acqua, ma è ancora praticabile, tanto che fino agli anni '70 i turisti venivano portati all'isola su un carretto trainato da un cavallo proprio per questa strada. Pratica poi lasciata stare anche perché ci si è accorti che le ruote dei carri, a furia di passare sempre per lo stesso percorso, hanno creato due solchi... Ora non ho tempo di mettere on-line una foto, ma rimedierò al più presto.
Un'ultima cosa: OTTIMO il suggerimento del tramonto, che poi abbiamo visto sulla laguna. Davvero affascinante! Anche di questo, fotina al più presto!!

Vado a vestirmi. Devo pagare una multa. Uff...

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