domenica 16 novembre 2008

La ricetta del cous cous

Molto ritardo... ancora di più se pensiamo che questa ricetta mi era stata chiesta... tanto tempo fa!!
Davide, così è più completa! :P

COUS-COUS DI PESCE


Ingredienti: 500 gr. di semola grossa, 500 gr. di semola fina, 2 cipolle, 1 kg. di pesce misto da brodo (scorfani, gronghi, cernia o altro pesce da brodo), 300 gr. di gamberi sgusciati, 2 kg. di cozze, 1 kg. di pomodori maturi, prezzemolo, olio, sale e pepe.

Preparazione: preparare il cuscus a casa richiede esperienza e gli attrezzi adatti; comporta parecchie fasi nella sua lunga preparazione. La prima fase è l'incocciata, cioè far diventare la semola, con l'aggiunta di acqua, delle piccole palline. Per questo è necessaria una zuppiera in terracotta bassa e larga (mafaradda), dove con le mani si trasforma la semola, aggiungendo un filino di acqua alla volta, in piccole palline. Consigliamo, in questa preparazione, di procedere con un po' di semola alla volta, per far sì che le palline non vengano troppo grosse. La seconda fase consiste riversare il cuscus nella zuppiera e condire con olio, sale, pepe e aggiungendo un po' di cipolla finemente tagliata. Altro utensile necessario è la pignata o cuscusera, che consiste in un recipiente di terracotta simile a un colapasta, in cui si verserà il cuscus condito, con l'aggiunta di una cipolla affettata. La pignata viene collocata su una pentola di eguale diametro riempita d'acqua. Se durante la cottura fuoriesce il vapore tra le due pentole, chiudere con uno strofinaccio. La cottura del cuscus avviene a fuoco bassissimo e per circa due ore. Cotto il cuscus si verserà nuovamente nella mafaradda, a cui si aggiungerà il brodo setacciato della zuppa di pesce e si farà riposare per un paio di ore, coperto con una coperta di lana.


Preparazione della zuppa: a parte avrete preparato una zuppa di pesce, soffriggendo la cipolla in abbondante olio, i pomodori spellati e fatti a pezzetti, sale, gli spicchi di aglio tritati, prezzemolo e mandorle tritate. Il tutto deve cuocere a fuoco basso per circa 20 minuti. In un altro tegame fate scoppiare le cozze, sgusciatele e mettetele da parte insieme ai gamberetti lessati, che serviranno per condire il cuscus. Pulite il pesce e lessatelo nella zuppa appena preparata. Tenete da parte un po' di brodo per inumidire il cuscus a vostro piacimento.





Solo un ultimo consiglio: fate attenzione a non prendere uno scorfano troppo grande... o nel caso, fatevelo aprire prima di portarlo a casa!!


venerdì 29 agosto 2008

Una strada al tramonto

Beh, della multa abbiamo già scritto. E lasciamo perdere, che stamattina dobbiamo andarla a pagare... Comunque per il tempo in cui, ignari, siamo stati tranquilli nella spiaggetta di Trapani, siamo stati molto bene. Uno spazio recuperato dalla spazzatura e dagli scarichi, che ora è diventato un posto tranquillo in centro città in cui prendere il sole e fare il bagno. Ci sono sempre strane storie nelle città, e a Trapani ad esempio c'è questa della spiaggia di cui ci si era scordati e in cui si scaricava, oppure quella del Bastione dell'Impossibile, recuperato in occasione dell'America's Cup letteralmente coperto, praticamente sepolto, da case. E sì che è un bastione, quindi non così piccolo e invisibile!
Per il pomeriggio di mercoledì, poi, avevamo pensato di fare un salto a Segesta e poi Mozia, quest'ultima nel tardo pomeriggio, così come ci era stato consigliato. Ma la sorpresa dell'auto e la passeggiata fino da Genna (dall'altra parte di Trapani, praticamente) per recuperare la macchina, ci hanno fatto perdere tempo, quindi Segesta è stata spostata a oggi pomeriggio (se Dio, e i vigili trapanesi che mi sembrano essere più potenti a sto punto!, vogliono). Dopo il pranzo a base di ostriche, come da post precedente, quindi, ci siamo diretti verso Mozia.

Allora, prima i lati negativi, rapidi da dire ma comunque fastidiosi. L'isola è privata, quindi i proprietari possono applicare un po' le tariffe e i metodi che pare a loro. Da qui i 5 € per la barca che porta all'isola (vabbè, ok, a Venezia il vaporetto costa ben di più, mettiamola così), e i 9 € di ingresso per visitare il luogo e il museo (un tempo i biglietti erano separati, ora tutt'uno)... L'isola è una riserva di rovinassi, diciamo così. Poco rispettoso magari, ma di sicuro rende l'idea! In ogni angolo ci sono resti delle fortificazioni e delle abitazioni fenice mischiati a coltivazioni di viti e costruzioni dei proprietari attuali. Ma ciò che di sicuro mi ha più affascinato è stato la strada punica. In pratica i fenici (ma non erano i punici?... mmmh...) che stavano sull'isola, avevano un posto quasi con una naturale fortificazione: un'isola, quindi impossibile da raggiungere a piedi, ma con l'acqua troppo bassa per poter essere superata in nave (è all'interno di una laguna, in cui ora c'è una salina). Nell'acqua bassa, però, gli abitanti hanno costruito una strada che collegava Mozia alla "terraferma": con un terrapieno hanno infatti rialzato il livello del fondale fino a sopra l'acqua, in modo da creare una strada abbastanza larga da far passare due carri affiancati. Una strada a doppio senso insomma. Ora questa strada è sotto l'acqua, ma è ancora praticabile, tanto che fino agli anni '70 i turisti venivano portati all'isola su un carretto trainato da un cavallo proprio per questa strada. Pratica poi lasciata stare anche perché ci si è accorti che le ruote dei carri, a furia di passare sempre per lo stesso percorso, hanno creato due solchi... Ora non ho tempo di mettere on-line una foto, ma rimedierò al più presto.
Un'ultima cosa: OTTIMO il suggerimento del tramonto, che poi abbiamo visto sulla laguna. Davvero affascinante! Anche di questo, fotina al più presto!!

Vado a vestirmi. Devo pagare una multa. Uff...

mercoledì 27 agosto 2008

Aggiornamento in tempo reale 2

Auto recuperata.
Multa e costo per il carro attrezzi tutto sommato contenuto.
Ci siamo consolati con una mangiata di ostriche fresche su consiglio del sempre ottimo Marco.
Ah, i ricci per ora hanno vinto. Le ostriche no.

Aggiornamento in tempo reale

Volevamo andare a mangiare i ricci.
Invece stiamo andando a recuperare la macchina dai vigili.
Scemi noi che l'abbiamo messa in divieto senza accorgercene.
Annamaria dice che è tutto un complotto dei ricci contro di lei. Sta evidentemente impazzendo.

Erice



Vabbè, già che stamattina ho preso sonno, scrivo direttamente ora...
Che cosa aggiungere a quello scritto dal mio logorroico moroso? Ecco, manca la serata. Ad Erice.
L'incontro con amici ericini ci ha permesso di visitare direttamente i posti più belli, magici e particolari. In realtà per la parte magica ci ha pensato la nuvola che avvolgeva (e che avvolge praticamente ogni sera) la città, così come potete vedere dalla foto qui accanto, che vi assicuro non essere ritoccata per nulla! Non mi meraviglierei affatto se mi dicessero che diverse leggende medievali sono state create in questo posto. Di sicuro invece non mancano le "normali" storie di fantasmi: bambini caduti nel vuoto, suicidi, assassinii... da quel che mi è stato detto pare che di notte la città sia un posto particolarmente frequentato da fantasmi in cerca di riscatto e di pace! Per fortuna noi non ne abbiamo incontrati (per fortuna mia, il Pone invece non vedeva l'ora...).

E poi il panorama. Oh mamma, il panorama! Erice è costruita in cima ad una collina, la più alta collina che c'è vicino alla costa. Ed è per questo tra l'altro che si forma sempre quella nuvola di cui vi parlavo (no, in realtà viene creata probabilmente da un mago per proteggere da sguardi indiscreti il suo lavoro). Da questo punto privilegiato si gode di un panorama a dir poco mozzafiato. Visto la sera, è un brulicare di luci, che disegnano la costa trapanese, fino a Marsala, che disegnano i contorni delle saline (e non saliere, perché in effetti d'altra parte le pepiere non ci sono) e che aggiungono magia ad un posto già naturalmente magico.

E il castello di Venere, nel quale le vestali si prestavano ai marinai bisognosi di purificarsi dai propri peccati, i busti degli ericini più importanti (molti conosciuti ormai solo per la propria controparte bronzea), e il mistero della panchina in pietra dove si verifica la magia del telefono senza fili. E strani figuri, come il Mistico Saggio che vedete qui sotto con la sua colazione (no, non sono io! Il pacchetto!!).

Un grazie ancora a Marco, Paolo e Tiziana per la preziosa compagnia e guida!

martedì 26 agosto 2008


Una puntata in spiaggia era doverosa per togliermi (o almeno cercare di togliermi...) il segno dell'abbronzatura lavorativa dai polpacci, che fa tanto Due Calzini di "Balla coi lupi".
Ovviamente una spiaggia qualsiasi non poteva esser degna di tale importantissimo, e vitale per la mia autostima, compito, quindi io e Anna la mattina di Lunedì dopo una sveglia all'alba (alle 8.30 con partenza alle 10 inoltrate, che è l'orario ufficiale delle nostre mattine ormai...) siamo saliti a bordo della nostra lussuosa Alfa 147 JtdM e ci siamo sciroppati un'ora buona di viaggio verso il lido più bello della zona: San Vito Lo Capo!
La bellezza dell'acqua e della spiaggia valevano la pena del viaggio e del mio nervosismo verso tutti i trapanesi che andavano bellamente a 40 km/h sulla statale: sabbia bellissima, mare cristallino, acqua nè troppo fredda nè troppo calda, e arietta che accarezzava le nostre stanche membra accaldate... ci siamo pure permessi il lusso di fare gli sciccosi ed affittare due lettini con ombrellone per la modica cifra di 16 €! 
Chi mi conosce bene ovviamente sa che quel che per Anna era un lusso da sciccosi, per me era una necessità primaria se non volevo che la mia candida pelle eburnea iniziasse a tingersi velocemente di rosso aragosta.
Comunque i piedi son rimasti bianchi, grazie a tutti dell'interessamento.
Insomma, la bellezza del posto (anche se tutto sommato affollato e turistico) è fuori discussione. Quello che invece ci ha colpito è stata la maleducazione ed il modo di approfittarsi delle persone che avevano alcuni gestori dei bar e degli stabilimenti.
Punto primo: nei bagni dentro ai bar sulla spiaggia l'accesso era consentito solo a coloro che avevano affittato la sdraio nel relativo lido convenzionato.
E già qui... insomma, il mare può non bastare per tutti coloro che hanno l'urgenza della pipì e sono in spiaggia libera!
Punto secondo: il punto primo è vietato per legge (e vabbè, sono TUTTI così, figurati se non sono mai arrivate segnalazioni ai carabinieri), ma uno si aspetterebbe che almeno in situazioni particolari questi gestori dimostrassero un poco di buon senso, per non dire buon cuore.
E invece.
E invece è capitato che dopo pranzo, mentre andavamo a prendere il caffè in uno di questi bar, un signore protestasse per i bagni chiusi ANCHE per coloro che comunque avevano pranzato nel locale (a 15 euro, e riusciva ancora ad essere pacato e civile), nella totale indifferenza dei gestori. In più, mentre si allontanava con la moglie incinta, da dietro il bancone usciva una vecchia nana malefica, siciliana della peggior specie, a urlargli contro chissà quali improperi (io ne ho capiti un paio, non li riporto per buon gusto).
E invece è capitato che mentre il caffè lo stavamo bevendo, la stessa vecchia allontanasse un gruppo di clienti che stava ancora finendo la propria consumazione, non abbiam capito bene se perché il bambino che era assieme a loro piangeva molto forte o se perché avevan chiesto l'uso dei bagni per lo stesso bambino, che apparentemente si era fatto un poco male (e per questo piangeva). Ovvie proteste, solite imprecazioni della vecchia.
Morale: mi sono anche vergognato di aver preso il caffè là e di esser stato zitto senza intervenire.
Per fortuna il tramonto sulla scogliera mi ha fatto star meglio!
PS devo convincere Anna ad iscriversi ad un corso di scuola nuoto, sennò continuerà a rimanermi attaccata come una patella mentre siamo in acqua. Ma poi, sarà incapacità nel nuoto o pigrizia congenita?

Agira - II

Beh, qualcosa sul Paese del PaPà del Pone (adoro queste allitterazioni) volevo scriverlo anche io, ma non sono più riuscita a venire al pc.
Autocitandomi dirò: Agira è un paese molto bello e particolare, soprattutto perché disteso su quelli che le guide asseriscono essere "650 m sul livello del mare". La mia teoria è un po' diversa: i 650 m sono sì la massima altezza raggiunta, ma raggiunta probabilmente partendo DAL livello del mare. E tutto ciò, credetemi, è un gran problema. Mi mancava solo lo zaino sulle spalle e le pedule, e avrei potuto facilmente confondere un giro in centro con la salita alla Casera Vallon Scuro fatta poco tempo fa, per dire!! Anche perché poi non è una grande metropoli, ma un piccolo paese, e quindi le salite sono sul serio... in salita!
In questi anni gli agirini stanno cercando di rilanciare la propria terra, e hanno organizzato un bellissimo carnevale estivo per la settimana dopo ferragosto, quindi senza saperlo siamo arrivati proprio alla conclusione, con i balli e la sfilata di carri del sabato sera! Un momento molto brasilero, in realtà!
Comunque un posto che merita sul serio una visita, per il centro storico e per il castello, situato ovviamente sul punto più alto. Due parole anche su questo. In realtà ovviamente non ne è rimasto molto, e purtroppo quel che c'è si può dire sia lasciato a sé stesso. Ma la vista... il panorama che c'è è davvero mozzafiato! Quando siamo saliti (in auto, per fortuna!) il cielo era terso e si vedeva tranquillamente l'Etna, il lago Pozzillo (buffo nome!) e tutta la Sicilia, secondo me!
per vedere l'immagine più in grande, clicca qui.